Ophis svolge attività di consulenza nel campo del restauro, dei processi anossici e della conservazione di materiale fotografico e d'archivio
Artem qui sequitur raro pauper reperitur.
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Chi coltiva l'arte, difficilmente rimane povero.
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Ophis ha scelto come logo l’uroboro, simbolo della circolarità dell'esistenza, senza inizio e senza fine, suggerendo la conservazione dell'energia vitale che trae nutrimento dalla propria stessa sostanza. Il serpente che cambia la pelle rappresenta quindi il processo di rinnovamento. Per questa ragione è stato da noi adottato anche come simbolo della conservazione dei beni storico-archivistici.